Zendralli: tutto nasce dal paesaggio della mia anima

Sandro Zendralli, artista svizzero residente sull’isola da quasi quattro  anni, espone ogni anno una personale presso il Club Diario de Ibiza.

Definito come uno dei maggiori artisti contemporanei, Zendralli espose lo scorso lo scorso anno, presso lo spazio cuclturale Cocoq a Santa Eularia, una mostra dedicata alla “Luce” dell’isola. Innamorato di Ibiza, l’artista le ha dedicato l’ultima mostra, definita  dirompente, forte e imponente, dove il blu ed i colori di Ibiza si fondono su grandi tele. Architetto e pittore, Zendralli sottolinea come il successo delle sue opere venga dalla vivacità del suo vivere e veder il mondo come attraverso gli occhi di un bambino.

Proponiamo l’intervista all’artista realizzata dal Club Diario de Ibiza.

Signor Zendralli, che cosa l’ha catturata dell’isola, tanto da farle decidere di trasferirsi qui?

Vivo ad Ibiza da quasi due anni, e ciò che amo di questo luogo è la luce, e la libertà che si respira. E poi la natura e la gente che irradia allegria e positività. Un mondo completamente diverso da quello cui ero abituato in Svizzera.

Lo scorso anno si presentò al mondo culturale dell’isola nella galleria B12, mentre poi ha scelto il Club Diario de Ibiza…

L’esposizione dello scorso anno ebbe un grandissimo successo di pubblico, cui piacquero le mie opere, in particolare l’uso del colore. Il luogo era perfetto per le mie opere, perchè sono molto grandi, ed hanno bisogno di molto spazio per poterle vedere da lontano, con prospettiva. Al Club presenterò una mostra che segue la linea delle opere anteriori: grandi tele e colore. Tra tutte le mie preferite sono “El mar encantado”, ispirato a Talamanca, ed un curioso autoritratto, dove ho cercato di trafserire la mia personalità e la mia energia più che il mio viso.

Ibiza mostre

Tutta questa esplosione di colori che vediamo nelle sue opere e che spesso ci ricordano temi vegetali, fiori, prati, a cosa si ispira? Ad un paesaggio in concreto?

No, in realtà fa tutto parte della mia anima: non penso quasi mai al soggetto dei miei quadri, si creano da soli. Spesso quando inizio un’opera non so nemmeno che colori userò, non penso al quadro in modo razionale. Tutto nasce dal paesaggio della mia anima.

Sembra che sia l’espressione di un’anima estremamente ottimista e vitale, o c’è un’altra interpretazione?

Direi che è corretta. C’è (o almeno è quello che voglio che ci sia) molta positività. Di solito inizio a dipingere quando mi sento carico di energia, di allegria, altrimenti non dipingo. Ma qui è difficile non essere ispirati. La quotidianità dell’isola invita all’ispirazione, all’allegria.

Non prepara mai bozzetti?

No, mai. Il mio è un lavoro “diretto”, senza filtri. È una connessione con la realtà. E lo stesso si può dire dei miei lavori come architetto: i miei progetti sembrano quasi sempre dipinti, e la decorazione interna è tutto colore. Alan Jones, autore di una bella monografia a me dedicata dice che solo io capisco i miei progetti.

artisti mostra Ibiza

Due professioni interconnesse o ben separate tra loro?

Per me architettura e pittura sono strettamente legate: essere architetto ed essere pittore per me sono esattamente la stessa cosa. Sono due forme d’arte molto diverse, ma che seguono la stessa direzione. Esiste l’architettura razionale e l’architettura creativa: io le uso entrambe. Alessandro Bonfanti, editore della monografia, ha paragonato la mia arte a “Kagemusha” (l’Ombra del Guerriero) di Akira Kurosawa, fatto di colore ma anche di arabeschi e parallelogrammmi: due realtà diverse, ma che coesistono.

La mostra di Ibiza viene dopo due importanti esposizioni

Sì, sono molto soddisfatto. Il pubblico ha gradito il mio lavoro e questo per un’artista è il massimo. Ora vengo da un’importante mostra a Venezia e da una a Lugano.